SESSUALITÀ
Provare piacere

Dott.ssa Daniela Iacobucci – psicologa psicoterapeuta AIED L'Aquila

Il piacere è un elemento fondamentale della vita e ognuno ha bisogno di sperimentarlo quotidianamente, leggendo un libro, ad esempio, trascorrendo tempo con gli amici e le amiche, ascoltando musica, assaporando cibi, ecc... La ricerca del piacere è, come descritto da S. Freud, uno dei motori principali del comportamento umano: evitiamo ciò che non ci piace e ricerchiamo ciò che ci dona piacere. Durante l'adolescenza, il piacere si esprime anche nel desiderio del tutto fisiologico di conoscere il proprio corpo e la propria sessualità, in parte inesplorati. Sotto la pelle ci sono numerosissime terminazioni nervose che hanno il compito di segnalare le sensazioni tattili al cervello. Le zone più sensibili del corpo sono: i polpastrelli delle dita, le labbra, la lingua, i capezzoli, la vulva e il glande. Ma sensibilità non è uguale a piacere: da individuo a individuo e a seconda del contesto, la stimolazione di una stessa zona può dare piacere, così come fastidio, dolore o indifferenza. Inoltre, non è lo stimolo in sé che determina la percezione del piacere, ma il significato che si attribuisce all'esperienza che si sta vivendo: il piacere viene elaborato a livello psicologico, ed è strettamente connesso alle emozioni. Il momento in cui il piacere è al culmine si definisce orgasmo: avvengono delle contrazioni involontarie a livello del bacino e della vagina nella donna e dei muscoli responsabili dell'eiaculazione nell'uomo. In seguito, il corpo si rilassa e ritorna allo stato iniziale di non eccitazione. Si prova piacere durante tutte le fasi di un incontro con il/la partner (avvicinamento, dolci parole, carezze, baci…) e l'orgasmo non deve per forza essere l'obiettivo di ogni rapporto sessuale. Durante l'infanzia, bambine e bambini scoprono che toccare alcune parti del corpo procura un particolare piacere. è solo durante l'adolescenza, però, che il toccarsi, da semplice gioco di piacere, acquisisce un significato erotico e si intreccia con sentimenti, emozioni e pulsioni sessuali. La masturbazione, naturalissimo atto nel crescere, assume allora un'importante funzione di conoscenza del proprio corpo e di scoperta delle sensazioni che da esso scaturiscono. In seguito, tali conoscenze possono essere condivise nella coppia per cercare una migliore sintonia, senza che la masturbazione individuale necessariamente scompaia. La frequenza e le modalità con cui ci si tocca sono totalmente personali, tanto che alcuni non ne sentono assolutamente il bisogno mentre altri vi ricorrono con una certa frequenza. Quando, però, il pensiero della masturbazione diventa ossessivo al punto da tradursi in un bisogno incontrollato, si può parlare di un comportamento compulsivo: un mezzo per alleviare l'ansia derivante da un problema emotivo di altra natura. Come per altri comportamenti compulsivi è opportuno chiedere aiuto ad uno specialista.

Bibliografia: L'INCONTRO - Repubblica e Cantone del Ticino. Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport. © 2015 Divisione della scuola - Ufficio dell'insegnamento medio

Sessualità e rispetto. Fin dove ci si può spingere?

di Evelina Ciocca – Psicologa Psicoterapeuta AIED L'Aquila

In una relazione in cui è implicata anche la sessualità, fin dove ci può spingere?
Una risposta valida e semplice è: fin dove arriva la libertà dell'altro/a!
Per riconoscere il limite invalicabile, davanti al quale è indispensabile fermarsi, è fondamentale porsi alcune domande: nella relazione con me, l'altra persona è libera? Vive la relazione in piena libertà, nel rispetto mio ma anche di se stessa? È consapevole e consenziente? È tutelata la salute fisica ed emotiva?

Quando viene a mancare anche solo uno di questi parametri, vuol dire che c'è un mal uso della relazione, ovvero un ABUSO.
Il DIRITTO DI LIBERTÀ PERSONALE regna sovrano sempre ed è sempre basilare nell'ambito delle relazioni umane.
Ogni individuo è libero e non appartiene a nessuno. Nessuno è padrone dell'altro. Nessuno ha il diritto di imporre ad un altro comportamenti, gesti o contatti indesiderati.
Sembrano affermazioni scontate? In realtà, purtroppo, no!
Lo sanno bene le donne che, per secoli e secoli, in virtù di modelli sociali che le hanno relegate in posizione di inferiorità rispetto agli uomini, hanno subito soprusi e violenze, sia nella vita pubblica che privata, sottomesse a sistemi gerarchici e autoritari di dominio maschile.
E nonostante gli svariati decenni di decisive e tenaci lotte per favorire l'emancipazione femminile e la parità di genere, a tutt'oggi ancora sussistono evidenze di retaggi culturali (anzi sub-culturali) di questo ignobile passato di disparità e violenza.

Oggi finalmente in Italia e in molti Paesi del Mondo (ma non in tutti!) è sancita la legittimità dei diritti umani indistintamente a donne e uomini. E tutte le forme di abuso (molestie, violenze sessuali, fisiche, psicologiche, economiche, atti persecutori o stalking…) sono un reato e dunque sono perseguibili penalmente.
Grande conquista! … ma il percorso per lo sviluppo di una cultura del rispetto reciproco, della parità di genere e della valorizzazione delle differenze richiede ancora forte attenzione e impegno educativo.

Sessualità e rispetto è un tema molto importante, in cui convergono vari aspetti complessi e delicati al tempo stesso.

In adolescenza, intesa come fase della crescita in cui, sotto le spinte evolutive in atto, si accede alla sperimentazione diretta di nuove e più ricche forme di relazioni che coinvolgono il piano fisico, mentale, sessuale, emotivo ed affettivo, c'è proprio un bisogno contingente di orientarsi rispetto a questi temi così centrali. La maturità sessuale è raggiunta, quindi il corpo è pronto e sollecitato dal suo interno da pulsioni vigorose. Anche tutto il contesto di vita e relazionale del giovane riflette il profondo cambiamento in corso, avvalorando il suo ingresso nella nuova era della crescita. Ed anche agli occhi della Legge, chi ha compiuto 14 anni, è ritenuto in grado di vivere liberamente la sua sessualità.
Ma, a 14 anni e dintorni, si può avere piena consapevolezza dei propri atti? Le neuroscienze ci dicono inequivocabilmente di no, perché le strutture del cervello (corteccia prefrontale e frontale) deputate a prendere decisioni, valutare le conseguenze delle proprie azioni e controllare gli impulsi, a questa età, non sono ancora del tutto sviluppate. La maturazione neurobiologica necessaria sarà raggiunta solo intorno ai 25 anni!
Dunque per l'adolescente, regolarsi fra il "Vorrei" che la tempesta ormonale e l'impulsività gli suggeriscono e il "Posso?" è comprensibilmente difficile… In suo aiuto, con funzione di utile freno, possono e devono intervenire l'educazione, la ragionevolezza e il senso del pudore. Sì, anche il pudore rappresenta una forma di difesa, un naturale fattore protettivo. Come una sorta di parete o palpebra, protegge le nostre parti più intime e più profonde. Aiuta a regolare la disponibilità a svelare ciò che è intimo, sostenendo scelte di riservatezza, di privacy.
D'altra parte, anche in relazione alla straordinaria potenza dei moderni canali di diffusione delle informazioni, i comportamenti di esibizione della propria intimità in contesti pubblici sono diventati oggigiorno sempre più ad altissimo rischio. Si pensi ad esempio al sexting (scambio di messaggi, foto e video sessualmente espliciti) che, come è noto, ha già portato tanti e tante giovani perfino al suicidio.

In conclusione, si ribadisce che ogni persona ha diritto di vivere relazioni intime basate sul rispetto reciproco. È fondamentale prestare attenzione, attraverso il dialogo e l'ascolto, alle emozioni e sensazioni proprie e dell'altra persona. Certi atti possono ferire? Umiliare? Far star male? Allora vuol dire che occorre fermarsi e fare un passo indietro… ci si sta spingendo troppo in là!

Domande frequenti
Che cos'è il petting?
Il petting è il modo in cui i partner si eccitano l'un l'altro/a e si soddisfano sessualmente baciandosi, toccandosi ed accarezzandosi tutto il corpo. Questi giochi erotici possono portare la coppia all'orgasmo senza che ci sia la penetrazione. Diverse persone praticano il petting fintantoché non si sentono pronte ad avere un rapporto sessuale completo.
Perchè negli adolescenti la voglia di fare sesso è molto frequente?
In adolescenza vi è un incremento del desiderio sessuale che si basa essenzialmente su un fondamento biologico: lo sviluppo ormonale provoca un aumento degli stimoli sessuali. La pulsione sessuale, però, non compare adesso, ma è presente sin dalla nascita. Con la pubertà ha inizio l'attività degli organi riproduttivi ed è proprio durante l'adolescenza che la sessualità si caratterizza come scoperta di nuove sensazioni di piacere e come desiderio che spinge verso l'altro sesso. Per queste ragioni, sesso ed amore acquistano soprattutto in questo periodo una posizione di primo piano.
Che cos'è la 'fellatio'?
Dal latino fellare, succhiare, questo termine viene usato per indicare il rapporto orale che consiste nella stimolazione, mediante la bocca, dei genitali maschili. Il corrispettivo femminile della fellatio è il ‘cunnilinguo' parola di origine latina che indica, invece, la stimolazione con la bocca dei genitali femminili.
Qual è l'età giusta per avere il primo rapporto sessuale?
Non esiste un'età giusta per avere i primi rapporti sessuali. La decisione è soggettiva ed ognuno deve trovare dentro di sé la risposta in base ai propri desideri, valori e principi morali. È importante non farsi condizionare dagli altri, dagli amici o dalle amiche che l'hanno già fatto o dal compagno che fa pressioni sempre più forti, e nel timore di perderlo, si affrettano i propri tempi. È fondamentale allora affrontare le prime esperienze sessuali in un clima di intimità e di fiducia che può nascere da un rapporto di conoscenza e affetto. Diversamente, si rischia di provare delusione e amarezza. Ricordiamo solo che in Italia l'età minima per dare un consenso valido al rapporto sessuale è di 14 anni, sotto quest'età ogni rapporto sessuale costituisce violenza, anche se il/la partner che non ha ancora compiuto 14 anni dichiara di volere quel rapporto.
Esiste un posto dove si può parlare con qualcuno delle proprie incertezze riguardo la sessualità?
Esiste ed è il Consultorio che è un centro dove ci si può rivolgere anche solo per avere informazioni. I motivi per recarsi in consultorio possono essere diversi. Si può avere bisogno di una visita ginecologica (le donne), una consulenza e/o una terapia psicologica o sessuologica, una consulenza contraccettiva, una consulenza per l'interruzione volontaria di gravidanza, oppure una consulenza legale per questioni e discriminazioni che riguardano le proprie scelte sessuali.
Gli afrodisiaci sono veramente efficaci?
Gli afrodisiaci sono sostanze che vengono utilizzate con lo scopo di accrescere il desiderio e le capacità sessuali. Le più importanti sono la cantaridina, la cocaina, l'oppio, l'alcol e l'ormone testosterone. Ma attenzione, la cantaridina è una sostanza velenosa che può anche provocare la morte. Le altre droghe e l'alcol favoriscono solo uno stato momentaneo di disinibizione, ma spesso determinano effetti contrari a quelli desiderati. Il testosterone, invece, ha effettivamente la capacità di influire sul desiderio sessuale ma non può assolutamente essere utilizzato per questo scopo. È un farmaco che viene prescritto solo per ragioni mediche. Infine, il decantato effetto afrodisiaco delle spezie da tavola (peperoncino, senape, pepe, ecc.) o di alcuni alimenti (crostacei, ostriche, ecc.) è dubbio. Se si desidera vivere più intensamente e liberamente i momenti di intimità sessuale, più che ricorrere all'uso degli afrodisiaci, è importante affrontare le proprie difficoltà psicologiche ed avere un buon rapporto con